Il vecchio adagio “Tutto il Mondo è Paese” viene sempre chiamato in causa, ma è sempre di attualità: anche a New York, quindi ben lontano “qualche chilometro” dalla nostra realtà relativamente al gioco, si attende la possibilità di aprire nuovi casinò, appunto in quello Stato.
I lavori, anche lì, sono lentissimi ed anche stressanti e le attese sono, anche lì, importanti. Il Governatore Andrew Cuomo voleva ringiovanire con i giochi da casinò Catskill ed alcune parti a nord di New York, ma anche lì, la burocrazia ha un ruolo rilevante dato che dopo quasi un anno che i funzionari hanno deciso l’apertura dei primi casinò commerciali a New York, i regolatori statali devono ancora rilasciare licenze di gioco a chicchessia.
Anche lì, come in Italia, se non si possiede una licenza è praticamente impossibile ottenere finanziamenti per iniziare la costruzione su larga scala e, quindi, portare a termine i progetti in essere: in più, naturalmente, questa mancanza di licenze sta cominciando a creare ansia tra i funzionari locali che avevano visto una spinta economica contando sull’apertura delle case da gioco che portano, ovviamente, turisti, movimentazione finanziaria, impiego di risorse e quant’altro può “girare attorno ad un casinò”.
Certo, le persone in cerca di lavoro stanno con le dita incrociate e sperano che i lavori “vadano avanti ed a buon fine” perché si sa che questi sono progetti che porteranno parecchio movimento di quattrini: solo nel Comune di Catskill, che ospita il progetto del Montreign Casino Resort sono previsti lavori per 630 milioni di dollari.